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Binari Divergenti Autismo nella cultura di genere

Binari Divergenti Autismo nella cultura di genere

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Descrizione

Il ruolo delle informazioni veicolate durante lo sviluppo e percorsi educativi, così come la struttura dell’identitaria delle persone neurodiverse è cruciale per una buona qualità della vita. La percentuale stimata di popolazione non binaria o non eterosessuale nell’autismo è di circa il 70%. Sono sempre più numerosi i riferimenti in letteratura delle correlazioni tra profili aderenti al criterio diagnostico di PTSD, Depressione, Suicidio e Autismo. Gran parte di questo fenomeno dipende dall’assenza di ambiente adeguato, dalla negazione dell’accessibilità alla consapevolezza, alla gratificazione e alla comprensione di sé. Infatti, se modelli educativi binari costituiscono uno dei tanti scenari di possibilità per le persone con struttura neurologica tipica, per gli autistici questo fenomeno si sviluppa in modo molto diverso, soprattutto perché qualsiasi informazione arriva come attendibile, addirittura come norma. A volte ci si rende conto che si ha il diritto di non aderire a questi standard dopo decenni di adattamento e sofferenza, e sempre con tanto impegno. Così come per quanto riguarda l’educazione sessuale e affettiva e quella emotiva, non ci sono dati adeguati alle esigenze determinate dalla neurodiversità che riguardino anche i modelli di identità e orientamento di genere. Il testo offre una descrizione puntuale della situazione, facendo riferimento ai numerosi dati presenti in letteratura, e fornisce indicazioni anche per orientare chi è interessato a indagare sulle ragioni di questo fenomeno. Il tema assume proporzioni importanti sia nella prospettiva sociale, che clinica, che etica, fino ad andare a toccare anche ambiti di tutela e giuridici. Nei profili con co-occorrenza di disabilità, i criteri di identità e orientamento vengono ignorati, e questo spesso espone ad abusi. La convinzione che l’assistenza di educatori e operatori dello stesso genere biologico del cliente sia alla base di dinamiche disfunzionali che vanno dall’evitare il tema
dell’educazione sessuale all’abuso sessuale vero e proprio. Il panorama mondiale offre pochi e obsoleti modelli educativi funzionali. Questo lavoro si pone l’obiettivo di informare sull’urgenza di modelli e servizi adeguati, sensibilizzare sulla dimensione del fenomeno e sull’importanza di considerare la prospettiva neurodiversa come valida e degna di attenzione.
Parole chiave: identità, sessualità, affettività, educazione, autismo, bisogni speciali

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