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Laura Boldrini: il peggior presidente della storia repubblicana di Gianluca Ferrara

Chi mi conosce sa che reputo inutile e forviante perdere tempo a parlare di questi attori che recitano un copione scritto dal vero potere, da quel “deep state” che governa il mondo tramite associazioni a delinquere quali la CIA. Tuttavia sento di dire, mentre questa legislatura sta terminando, che Laura Boldrini è stata in assoluto il peggior presidente della Camera dei deputati della storia repubblicana. Non mi riferisco solo alla manifesta incompetenza, ma alla colossale sudditanza ai poteri forti quelli che lei, in teoria, dice di combattere. Sono troppi gli esempi che potrebbero essere fatti, si pensi all’uso della ghigliottina con la quale tagliò tutti gli interventi per riuscire a convertire in legge il dl(Imu Banca Italia) che regalò 4 miliardi alle banche. Soldi donati alle banche che in precedenza avevano truffato i risparmiatori… mentre i piccoli imprenditori e i disoccupati si suicidavano quotidianamente.

Che tristezza pensare che quella sua scrivania è stata anche di Sandro Pertini. Pertini che nel 1965 quando era presidente della Camera, si rifiutò di incontrare il presidente indonesiano Suharto che si trovava in visita a Roma. Pertini affermò di non volere incontrarlo «per non dover stringere la mano ad un assassino». Questa è coerenza.

Persino sacrosante battaglie come quelle per l’uguaglianza di genere, con lei palesano un’antipatia che discredita tali iniziative e fa montare ancor di più il misoginismo. Perché i capitali donati alle banche non sono stati usati, per esempio, per finanziare associazioni che si battono contro il femminicidio? Lei e anche Nichi Vendola (che ha pagato una donna, immagino non miliardaria…, per diventare “mamma”) sono le pietre tombali di una sinistra svenduta al capitalismo. Loro, ancor più del potere dominate, sono gravemente colpevoli.

Gianluca Ferrara

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